cucino in giardino

sentieri golosi tra fiori e verdure e piccoli assaggi di cultura del giardino...perché l'appetito vien mangiando

venerdì, dicembre 07, 2007

solo nel solaio...

Benvenuti nel mio regno!

Pensavate scherzassi quando vi raccontavo della mia oramai mitica soffitta, stracolma di ogni teglia, stampo, vasetti, formine e pentolame, riviste di cucina (mi tocca fare il cambio dell’armadio anche con le riviste! Su quelle estive, giù quelle invernali…) e di piante e tanto tanto ciarpame, dove la bee mi manda a stendere quando vuole liberarsi di me?

Eccola qui, nel suo trascurato splendore.

Non avete idea di quanto tempo abbia trascorso in questa soffitta, e non solo da bambino.

D’estate, fino alle quattro del pomeriggio, c’era il coprifuoco: la portinaia se ti beccava scorrazzare in cortile (già, allora mica c’era il prato, il cortile era una sassaia infangata, ma con i 25 bambini che lo animavano diventava il posto più fantastico del mondo – oh guardate che sto parlando dell’altro ieri, che non son mica poi così vecchio neh!)), anche solo per attraversarlo e andare a casa degli amici di rimpetto, prima ti faceva una piazzata, così giusto per cominciare, e poi ti chiedeva dove andassi e perché?

In estate era dura, dopo il “passacuore” in casa non si poteva giocare e allora, rapida telefonata alla mia amica Dona, che, come un lampo, attraversava il cortile approfittando di un momento di disattenzione della portinaia-cecchino.

La nonna ci lasciava giocare in soffitta e il bello è che potevamo utilizzare per i nostri giochi tutto quello che gli armadi e i bauli (che sono ancora in soffitta) nascondevano.

Vecchie pentole (la Petronilla diventava una fantastica astronave, con tanto di lucina…se penso alle scosse che mi sono preso), lenzuola vecchie stese tra i fili per stendere diventavano fantastiche quinte per teatrini o circhi equestri (il brutto erano le sgridate quando la roba stesa era fresca di bucato e, nel caldo della soffitta, fare il tunnel nella biancheria bagnata era molto gradevole!).

Uno dei giochi più divertenti era mettere in moto una vecchissima lucidatrice per pavimenti, di quelle col design anni 50, con la faccia da ET e gli occhi sporgenti e luminosi (ma che belli erano gli elettrodomestici in quel periodo?), abbassare fino al suolo il manico e saltare evitando di beccarsela negli stinchi, durante la sua danza impazzita su se stessa, come una vespa stordita dal mosto, finché il filo, tutto attorcigliato, si staccava dalla presa . (se penso alla pericolosità di smanazzare roba elettrica, e mica col salvavita!, mi vengono un po’ di brividini…ma che divertimento).

Sentendo i suoi racconti, questa soffitta, deve essere stata il posto prediletto anche di mio papà, perché sulle pareti ci sono ancora delle figure dipinte a tempera, che non sono più state cancellate (roba quasi da geroglifici!) e c’è ancora un baule pieno di suoi giornalini e libri polverosi, evidentemente è un luogo della casa con un potere magico.

Ci sono dei luoghi, mai quelli canonici, che risultano essere più accoglienti di altri, spesso nascono senza un progetto pre-ordinato, “si formano” e, inspiegabilmente ci fanno sentire bene; la mia soffitta, incasinata, polverosa, rovente d’estate e gelida d’inverno è uno di questi posti magici, il mio pensatoio.

Questa regola dello "spontaneo formarsi dei luoghi" è applicabile anche al giardino: giardini troppo progettati e definiti in ogni detaglio, raramente regalano un senso di intimità e di accoglienza, sempre secondo il mio punto di vista!

In soffitta, in inverno, ci tengo anche le farine e per festeggiare la visita dalla dietologa, andata di lusso (ma è possibile essere rimproverati per aver perso troppi chili in poco tempo??? Ma io ho mangiato tutto quello che mi è stato consentito! E raramente, devo ammetterlo, ho anche sgarrato. Alla lista degli alimenti si è aggiunto il quark magro, alee ohoh, alee ohoh e una porzione di frutta in più, sono rimasti però i meravigliosi e croccanti krek alla segatura e , BAAASTAAAA! Il pesce.). dicevo, per festeggiare mi sono fatto un panone profumato, anzi due!

PARTYBROT CON PASTA ACIDA AI CEREALI E LATTE DI RISO

Oramai sono entrato nel tunnel della pasta madre, almeno una volta a settimana mi tocca rinfrescarla. Allora si parte la sera prima, ho tolto dal frigo la pasta acida 100 g(ormai sapete come farla noh?) e ho aggiunto 200g di farina integrale di segale e 200 g di acqua a 40°, sono andato di pellicola e ho lasciato tranquillo il lievitino fino alla sera successiva (ai pm ho detto che devono parlare sottovoce altrimenti i batteri fuggono…ogni tanto si avvicinano alla ciotola e salutano, sottovoce, i batteri). La sera dopo ho impastato 300 g di pasta acida (100 g si conservano in frigo) con mezzo cubetto di lievito di birra (12,5 g, a ocio eh) e 100 g di farina di segale e un cucchiaio di malto, si copre con un telo e ho lasciato lievitare 20’.

Dopodic ho aggiunto altri 250 g di farina di segale integrale e 250 g di farina di grano integrale e 250 g di farina bianca, meglio se Manitoba o farina forte, un cucchiaino di sale e mezzo, spezie a piacere polverizzate (io ho messo un cucchiaio da tavola di coriandolo macinato, uno di fienogreco e uno di anice) e ho cominciato ad impastare, aggiungendo circa ¼ di latte di riso a 40°, con un cucchiaio di olio evo e, tadà due cucchiai di sciroppo di sambuco (va bene anche il malto o il miele).

Ho impastato bene, avvolgendo la pasta su se stessa per 20’ (mi sa che la planetaria, per quest’anno me la posso scordare…pulendolo mi è rimasto in mano il lampadario del soggiorno, e quello che mi/ci piace [incredibile per una volta io e la bee gli stessi gusti??]viene circa tre planetarie!!). Quando la pasta diventava appiccicosa, pucciavo le mani nel latte di riso tiepido e “ungevo” l’impasto e il tavolo, finché tutto il liquido non veniva assorbito.

Dopodic ho fatto una palla e l’ ho messa a lievitare per circa due ore e mezza, in un posto caldo, coperta da un panno umido.

Quando la palla è raddoppiata l’ ho sgonfiata lavorandola ancora un pochino e ne ho ricavate tante pallottole, piegando i “lembi” verso il basso e tirando per bene la superficie. Ho sistemato le pallottole non troppo vicine in uno stampo apribile, bello unto. Ho bagnato la superficie e ho cosparso con sesamo, papavero e anice; ancora 20’ di lievitazione e poi via, sul fondo del forno caldissimo a 250° per 10’, poi forno a 200 per circa 35-40’ (con teglia di acqua bollente sul fondo).

Ah, ho fatto anche la versione grunge nella forma (slandrona) ma goduriosa nella sostanza.

Ho aggiunto una mela fiappa a cubetti, dei gherigli di noce e un cucchiaino in più di malto di riso.

Con una spolverata di cannella e una di zucchero a velo è stato il mio premio dei meno otto!

Saluti golosi a tutti, cat

20 Commenti:

Anonymous Anonimo disse…

ho appena finito di impastare il pane - ho un caldo! un'attivita' da risparmio energetico - la pagnotta e' nel forno chiuso e mentre il mondo dorme, i batteri faranno il loro lavoro
ma dimmi, perche' alla pasta madre aggiungi lievito di birra, secondo me non e' necessario
a proposito la mia pasta madre compie un anno - e' nata dopo aver letto la tua ricetta dello zelten dell'anno scorso - e da allora ha generato circa 52 kg di pane -
grazie a te
federica

7/12/07 00:52  
Blogger cat disse…

ciao federica, wow 52 pagnotte, mitico! il lievito di birra era indicato nella ricetta, forse per rendere il pane più soffice, il pane della settimana scorsa l'ho fatto solo con la pasta acida, è rimasto più basso, ma che gusto!
di dove sei? mi consola non essere l'unico nottambulo cucinatore, 'notte cat

7/12/07 01:07  
Blogger Scribacchini disse…

La soffitta! :-)
Anche per me la soffitta a casa della nonna era un luogo magico ...
Strucòtti
Patt

7/12/07 06:37  
Blogger cuochetta disse…

Cat.. appena hoiniziato a leggere il tuo post e vedere le tue foto ho pensato a due cose...

alla soffita di Josephine March (ero una fanatica di un certo TIPO di letture) e al "ripostiglione" di mia nonna dove spesso si rubavano le leccornie preparate per l'inverno: marmellate e dolci natalizi!

Grazie per questo bellissimo salto nel passato!

Un abbraccio

7/12/07 09:30  
Anonymous Anonimo disse…

ola cat e a tutti i naviganti, vi annuncio che i batteri anche questa volta si sono guadagnati la pagnotta. che meraviglia. c'e' un unico problema, quando inizi a mangiare il pane con la pasta acida l'altro ti sembra pongo. quante cose ho imparato da questo archiniere. la rosa banskiae, che vigorosa si e' arrampicata sul muro del mio giardino, la vedro' fiorire l'anno prossimo, grazie a questo vulcanico cat che me l'ha fatta conoscere.
forse non e' delicato chiderlo, ma dov'e' il vivaio dove lavori. io sono a trento e devo dire che finora non ho trovato vivai innovativi nei dintorni. gli ultimi acquisti verdi li ho fatti giu' per il veneto. il garden-mondo altoatesino mi attira, ma non so perche' mi mette parecchia soggezione. se avessi qualche dritta...
buona giornata a tutti
federica

7/12/07 10:57  
Blogger Scribacchini disse…

Anche io da bambino andavo a giocare nella soffitta di un'amico ma non c'erano grandi tesori come in quella della mamma di Kat dove andiamo a giocare adesso, da adulti (andiamo a vedere se troviamo qualcosa di utile per la nostra casa, diciamo) e li si che si scoprono veri tesori e, una volta, persino una tana di ghiro.
Remy

7/12/07 16:04  
Blogger Vilasini disse…

semplicemente incantata...

7/12/07 16:32  
Blogger Monica Bedana disse…

Tirato fuori lenzuolo di fustagno a due piazze per asciugarmi le lacrime dopo la lettura di questo post. Mi rimane solo una domanda tecnica: la Bee ti manda lí "a stendere"...i panni o te stesso???
;-PPPPPPPPPPPPPPPPPPP

8/12/07 12:20  
Blogger cat disse…

ciao a tutti, tranne alla scaldacolla, dai che scherso canny, i panni li vado a stendere veramente, e qualche volta ne approfitto per una letura comodosa delle vecchie riviste di cucina.
ciao patt e ciao remy, evviva le soffitte gli sgabuzzi, i robivecchi, dove si possono trovarecose fantastiche.
quando facevo l'architetto, quello serio, ho rilevato una valanga di masi e vecchie case nei dintorni di BZ, nelle soffitte c'erano sempre un sacco di mobili o suppellettili fantastici, tutti impolverati, ma mai un contadino che mi avesse sganciato qualcosa, evidentemente erano tesori preziosi anche per loro!
ciao cuochetta, non conosco questa autrice, andrò ad informarmi,
federica, mandami una mail che ti spedisco l'indirizzo del vivaio, dai, vieni a trovarmi, da TN è un secondo!
ciao vila, bentornata da questa parti!
adesso scappo che c'ho i biscotti nel forno, alla prox, cat

8/12/07 23:02  
Blogger cuochetta disse…

CATTTTTTTTTT

per quanto riguarda la mia citazione, è molto + semplice di quanto tu possa immaginare, ma ti perdono perchè sei un uomo... sono convinta che Mr Bee
QUESTOl'ha letto sicuramente!

Invece se sei curioso, ho postato la mia credenza dei dolci natalizi, come ti avevo promesso!

Buona domenica a tutta la family

9/12/07 09:10  
Blogger cat disse…

ops! la bee mi ha cazzolato e mi ha detto gnurant, ma io piccole donne non l'ho proprio mai letto! buona domenica anche a te, vengo subito a curiosare, cat

9/12/07 13:31  
Blogger Paolo Tasini disse…

Ciao caro Cat: lo sai che se mi tiri fuori "lo spontaneo formarsi dei luoghi" vado letteralmente in... A proposito come le vedi le giuggiole con il pane acido?
Ah Cat, per le storie della Luisa (Alcott di cognome mi sembra di ricordare)non ti crucciare: storie da donne sono...

9/12/07 15:43  
Anonymous Anonimo disse…

Faccio finta di non avere letto, Paolo: anzi, va, fammi fare due parole con Cecilia......

10/12/07 08:32  
Blogger Cuoche dell'altro mondo disse…

Grazie per averci fatto entrare in questo luogo incantato. Sabato sono stata ad un mercatino di Natale dove ho visto bancarelle con formine per biscotti e scatole di latta degne della tua soffitta :-)
Ciao, Alex

10/12/07 08:53  
Blogger Unknown disse…

Che poesia la tua soffitta!
bellissima...
io sono cittadina pura, e a Roma di soffitte ce ne sono poche... non ho mai avuto niente del genere da piccola... però mio nonno, mi lasciava giocare con il suo armadio... mi travestivo con le sue vecchie divise da vetturino... cucinavo con lui, mi divertivo tanto.
Grazie per avermi riportata un attimo lì con lui.

10/12/07 14:03  
Blogger frittella disse…

Cia Cat,
per fare questo meraviglioso pane è
sufficente il lievito di birra?
Nella serra dove lavori avete piante di Consolida maggiore?
Posso chiederti come coltivare l'or
chidea? Tutta l'estate è stata benissimo ha prodotto anche altre foglie, ma adesso sta ingiallendo un pò.
Saluti Frittella

10/12/07 14:35  
Blogger JACQUES disse…

dicembre il mese dei biscotti, il profumo di Natale in tutta la casa! peccato d'essere a piu di 1000km da Chicco, con cui potrei cucinare riscoprendosi.
abbracci
Jacques

10/12/07 21:29  
Blogger cat disse…

jackotti sei proprio tu??? che sorpresona! non fare il modesto, ho ricordi di tuoi biscotti favolosi in una biscottiera a tendone di circo! fatti sentire anche per mail! abbracci cat (hem ...chi è chicco? ;O)
frittella, per questo pane occorre pochissimo lievito di birra, ma tanta "pasta acida", la consolida la puoi trovare in un vivaio specializzato in erbacee perenni, o forse riesci più velocemente a procurarti i semi da qualche sito internet, per l'orchidea, dipende da che specie coltivi, l'hai concimata con un concime apposito (ricco di fosforo)? sei stata attenta a non fare ristagnare l'acqua ma ad innaffiare per immersione regolarmente il pane delle radici? hai posizionato il vaso lontano dal calorifero? l'hai protetta da spiferi e correnti d'aria? sauti fitocurativi, cat

10/12/07 23:25  
Blogger Unknown disse…

Questa poi, tornare "in soffitta" è stato emozionante ... in casa mi guardavano strano mentre leggevo e, rivedendoci nella mia mente, ridevo con le lacrime agli occhi! Ti lancio un gancio: biscotti .... latte condensato .... Nesquik .... così tanto per dire ... Baci& abbracci Dona

17/2/08 19:52  
Blogger Connex and Partners disse…

seem delicious

26/2/09 21:46  

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