cucino in giardino

sentieri golosi tra fiori e verdure e piccoli assaggi di cultura del giardino...perché l'appetito vien mangiando

lunedì, giugno 15, 2009

spighe

ops, mi sono distratto un momento e siamo già a metà giugno! e tutte le foto delle rose lì che aspettano di essere pubblicate? e le erbazze e i fiori dei bordi stradali? ricette? quelle poche: siamo tornati a "regime" Siamo, io e le mie fettazze, non tanto per la figüra, quanto per taccagneria (mai buttare via di botto il guardaroba estivo - compresi i costumi - sotto gli effetti allucinogeni delle ultime pesate lusinghiere dopo un anno di dieta a pesce bollito!!!). Maddai, quest'anno non ho nemmeno pubblicato il tradizionale prato di fiori alpino bagnato da acquazzone da sopralluogo - ce l'ho lì bello e pronto, un prato di primule e soldanelle- ma oramai è passato troppo tempo e allora ripartiamo con ordine. E' giugno, fa caldo e i campi sono biondi, ma a me piacciono ugualmente! Passeggiando dai nonni, sotto un sole che credeva di essere ad agosto, mi sono goduto le infinite tonalità paglierine e le forme più diverse di spighe. Quelle tutte impettite e giallo chiaro delle Festuche, quelle delicate e altissime della Poa, delle Phalaris e dei Sorghum, issate su steli nocchiuti, quelle di finissima filigrana delle Agrostis, luce pura nei mazzi di fiori di mia mamma. Seguendo il sentiero, tra la mentagatta svettavano i fuochi artificiali dei Bromus di un giallo intenso a contrasto con il verd'azzurro delle elaganti spighette delle Avena con i due lunghi baffi e, più in basso le spighe "a spiga proprio quella vera", degli Hordeum, mi facevano tornare in mente battaglie di spighe volanti, impigliate nelle magliette o nei capelli (che male!). Tutti i toni del giallo, sfumati per bene dalla luce e dal caldo si fondevano nel campo pronto per la mietitura e le grandi macchie di cardi verde-lilla, cadevano come pennellate. Grande ispirazione per giardini aridi e non troppo pettinati! In fondo alla stradina, sul costone assolato ho trovato le ultime fragoline di bosco: caricato, mirato, fuoco! sparate tutte in un colpo in bocca, che esplosione di gusto, anche se un po' rinsecchite dal caldo. E dopo tutta 'sta passeggiata ce la meritiamo una bella pastasciutta? Questa me l'ha insegnata la mia pescivendola di fiducia ed è proprio semplice. PACCHERI ALLE CANOCCHIE IN BIANCO Ho pulito circa 4 - 5 canocchie per commensale (il pm piccolo, Franz, ne va pazzo!) tagliando le zampette e le alette (che roba orrenda da descrivere!) e i lati del guscio, lasciando però testa e chele. Ho preparato un battuto con poca cipolla, carota, sedano e un pochino pochino di aglio, li ho fatti soffriggere in olio evo e appena si sono rosolati ho aggiunto le canocchie e 5, dico solo 5, aghi di rosmarino (aghi mica rametti eh!) per togliere il dolciastro in eccesso. Ho fatto rosolare per alcuni minuti e ho sfumato con un buon bicchiere di vino bianco secco, ho lasciato evaporare e ho proseguito la cottura per pochi minuti, giusto il tempo di fondere i sapori. Ho lessato al dente i paccheri e li ho saltati nella padella con le canocchie e una spruzzata di prezzemolo. A me sono piaciuti molto, la bee preferisce un tocco acido del pomodoro, in effetti risultano un po' dolci. Troppe calorie? e allora tuffatevi su queste CANOCCHIE AL VAPORE D'ACETO che in realtà non sono nemmeno una ricetta, ma un nuovo - per me - modo di cucinare il pesce. Procuratevi una padella larga col fondo spesso e il coperchio: sciacquate le canocchie ma lasciatele intere; disponetele in uno strato sul fondo della padella, versatevi sopra due cucchiai di aceto bianco; inumidite per bene uno strofinaccio e tendetelo sulla padella, fermandolo con il coperchio. Due minuti di fuoco vivo - ocio a non dar fuoco allo strofinaccio!! - e le canocchie si cuociono perfettamente, senza nemmeno spuzzicchiare casa! una spruzzatina di limone e prezzemolo e un filo di olio evo completano la goduria. A presto, sperabilmente ;O), saluti golosi, cat

16 Commenti:

Blogger enza disse…

dopo aver letto e visto tutto questo ti perdono per le rose e le erbe del bordo e per i pratoni acquazzonati.
poi la tua non ricetta mi piace tantissimo.
però non lo fare più, va bene? :)

16/6/09 08:18  
Anonymous angela disse…

Quando eri in vacanza dal blog lo ero anch'io , siamo scappati io e i miei pm dalle tue parti . Quindici giorni in un maso a Valles tra mucche, capre e prati fioriti spettacolari. Il blog è bellissimo e aspetto sempre con impazienza quello che scrivi anche perchè mi parli della tua regione di cui sono davvero innamorata. Saluti, a presto.

16/6/09 09:53  
Blogger Saretta disse…

Che belli incampi biondi!!!Li osservavo anch'io lo scorso we, quando ho fatto visita ai parents..
che dire, la furbata della cottura con l'aceto è troppo giusta!

16/6/09 11:49  
Blogger Fra disse…

allora comincio a camminare anche io perchè mi voglio meritare un piattone di quella pasta straordinaria! ;D
Grazie per la passeggiata virtuale, un momento di fuga dal grigiore dell'ufficio
Un abbraccio
fra

16/6/09 11:57  
Blogger Barbara Palermo disse…

Non oso comprare le canocchie perchè ho... orrore... nel pulirle... però un po' delle tue le mangerei, eccome!!

16/6/09 11:58  
Blogger claudia disse…

ma proprio senza acqua le canoccie in aceto? uau! nn conoscevo qst metodo di cottura.. ed immagino che l'aceto evaporando lasci dietro di sè solo un aroma.. che pizzica ma che non disturba vero? mi sa che prima però opto per i paccheri + calorici.. evviva le canoccie!

16/6/09 13:56  
Blogger cat disse…

ciao a tutti.
Enza, se riesco a riordinare la zucca, mi sa che le pubblico lo stesso le rose ormai sfiorite;
ciao Angela, quando riesco a scrivere sul blog mi sento in vacanza! benvenuta, da dove scrivi?
ciao Saretta e ciao anche a Claudia: sissì senz'acqua ma solo con due cucchiaiate di aceto bianco, non troppo tosto, tre minuti e sono cotte!
ciao Fra, se sgarro, la sera mi sparo un 20 minuti di cyclette: epperò non devi pensarlo sempre così grigio 'sto ufficio, ci hai portato una bella pianta, una conchiglia sulla scrivania? un sasso che ti ricordi una bella passeggiata? c'ho più roba io sulla scrivania che un museo di scienze naturali ;O)piccoli stratagemmi per brevi fughe momentanee...
Ciao barbara, hai ragione, pulire i crostacei è inquietante, con tutte quelle zampette e alette e scricchiolamenti, ma ci vuole qualcuno che faccia il duro lavoro,(le canocchie e i gamberi sono una mia conquista recente - conchiglie, lumache e altri molluschi non ho la forza di affrontarli!) ;O)
saluti golosi a tutti, cat

16/6/09 22:20  
Blogger Monica Bedana disse…

Mi vien da piangere...anch'io adoro le canocchie ma qui non si trovano...maledetto, certe volte sembra che i post tu li faccia apposta...
Basi, fameja!

17/6/09 10:18  
Blogger artemisia comina disse…

che belle le spighe doratondeggianti, mi devo mettere di buzzo buono a riconoscerle.

17/6/09 10:29  
Anonymous Anonimo disse…

spighe, spighe......erbazze!

17/6/09 10:32  
Blogger Cuoche dell'altro mondo disse…

Bentrovato, con i tuoi meravigliosi campi.
Sai che è una vita che non mangio le pannocchie? Mi ricordano la mia infanzia.

Ciao
Alex

17/6/09 10:41  
Anonymous Angela disse…

Scrivo da Roma, città meravigliosa solo per i turisti io se potessi me ne andrei domani. Ho anche io la passione per i prati e le erbazze non so quante foto ho fatto in montagna! Naturalmente ho anche la passione per la cucina per cui da quando ti ho scoperto sono una fedelissima. Saluti a tutti del blog !

17/6/09 17:29  
Blogger Bianca disse…

Che bei ricordi mi danno i campi di spighe. Specie di notte con le sue lucciole. Grazie per queste belle emozioni.
A presto

19/6/09 18:54  
Blogger Sabrine d'Aubergine disse…

e' l'accoppiata orto-giardino che mi piace del tuo blog! oltre alle ricette, naturalmente. Mi pare di capire che condividiamo la passione per le rose antiche.. ti aggiungo alla mia lista. Le canocchie (in marchigiano panocchie) mi ricordano la cucina di mia madre. Mettero' in pratica... A presto

22/6/09 01:26  
Blogger Carmine disse…

magnifico le foto dei campi, povere fragoline, bella la ricetta delle canocchie

23/6/09 11:15  
Blogger papavero di campo disse…

spighe e canocchie!
imprevedibile cat, non si sa dove va a parare, ti porta sui prati montani, ti snocciola flora su flora infine ti spara la canocchia! quanto ai paccheri sì, grano chiama pasta:))

30/6/09 21:28  

Posta un commento

<< Home